Il consiglio d'Egitto (2002)

nella palermo del 1782 l'umile ed intelligente abate vella dà ad intendere di conoscere l'arabo, diventando così l'accompagnatore del diplomatico marocchino abdallah ben olman, bloccato in italia dal maltempo. l'obiettivo iniziale dell'uomo di chiesa è quello di fare un po' di bella vita frequentando l'aristocrazia cittadina, ma presto si rende conto che la sua piccola bugia, messa a frutto, potrebbe dargli immenso potere. decide così di far passare un innocuo libro su maometto per un dimenticato testo arabo (l'inesistente 'consiglio d'egitto') che, secondo la sua traduzione, può mettere in discussione, se non addirittura cancellare, tutti i privilegi dell'aristocrazia palermitana, acquisiti dopo la cacciata degli arabi. la menzogna trasforma vella in un uomo temutissimo: una sua parola può infatti rivoluzionare la vita, la fortuna, gli agi dei ricchi potentati cittadini. ad aiutarlo sarà anche il giovane avvocato diblasi che, influenzato dalle idee illuministiche che arrivano dalla francia, sta organizzando una congiura contro il potere.